Questo è un periodo emotivamente nero.
Feste?
mercoledì 24 dicembre 2008Pubblicato da Amunia alle 11:43 4 commenti
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Corsi e ricorsi.
domenica 30 novembre 2008Eccola la crisi, quella vera, è tornata.
Pubblicato da Amunia alle 15:04 4 commenti
Etichette: Fase maniacale
Settembre, mese saltellante.
domenica 21 settembre 2008L'estate è passata, fra alti e bassi, io sono bene o male andata avanti con i miei impegni universitari. Infondo temevo peggio, se pensavo a come avevamo passato l'estate scorsa, con una crisi maniacale dopo l'altra, questa è stata un'estate di relativa calma. Le crisi arrivavano, ma passavano abbastanza in fretta.
Adesso è giunto il mese strano, settembre. I cicli sono velocissimi da un po' di giorni a questa parte. Arrabbiature eccessive per minimi problemi seguono tranquillità e serenità in un ciclo continuo che dura tutto il giorno, e poi il giorno seguente, e quello dopo ancora. Impossibile non incapparci dentro, perché non si ha il tempo, noi familiari, di capire come sta girando, e di comportarci di conseguenza. Ma non ho incubi, non ancora almeno. Cerco di continuare ad andare avanti con i miei impegni universitari, ma sono molto stanca, e il peso di quello che sto facendo si fa sentire, e l'ansia anche. Cerco di concentrarmi, ma ci vuole molta forza di volontà.
Pubblicato da Amunia alle 18:02 2 commenti
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Estate, di nuovo estate.
domenica 17 agosto 2008Ci sono due periodi dell'anno che temo più di ogni altra cosa, sono l'estate e il periodo natalizio.
Sono i due periodi dell'anno in cui mia madre è maggiormente aggressiva, e non si può far nulla per evitare che scatti in una crisi di rabbia o viri verso una fase maniacale.
Ovviamente lei ha smesso di prendere lo stabilizzante dell'umore da un bel pezzo, perchè dice che sta bene, e il litio...l'ha smesso praticamente subito per colpa degli effetti collaterali. Tempo fa avevo recuperato il nome di un farmaco che dava pochi effetti collaterali, ma non ho mai avuto il fegato di parlarne con mia madre, e adesso non ricordo più nemmeno il nome. La verità è che probabilmente non ho la forza di affrontare l'argomento seriamente, nè nei periodi di relativa calma, nè tantomeno nei periodi alti, tanto che non ho mai consigliato a mia madre di non prendere antidepressivi quando la fase maniacale sta per iniziare perchè peggiorano la situazione. La sua reazione mi terrorizza.
Devo dire che comunque lei mi sta lasciando abbastanza in pace, almeno fino ad ora, che un paio di giorni fa ha avuto un paio di virate pesanti e velocissime, per tornare adesso, sembra, alla normalità (se di normalità posso parlare). Forse perchè si è resa conto di quanto stessi studiando, finalmente, e del fatto che dopo tanto tempo sono riuscita nuovamente ad ottenere dei risultati all'università, è stata abbastanza brava. E io sono stata abbastanza brava a sfruttare questo periodo di tregua, perchè di solito la mia rigenerazione è molto lenta ed impegnativa, e non mi lascia spazio allo studio, per esempio, o per coltivare altri interessi. Questa volta ho cercato di non dormire sugli allori e mi sono autopremiata.
Mi sono resa conto però di avere degli sbalzi d'umore preoccupanti, che tengo per lo più sotto controllo, dentro di me. Questo mi allarma parecchio perchè non vorrei essere sulla buona strada per diventare bipolare a mia volta. E' una cosa che mi terrorizza, sinceramente. Ho letto che tra i figli di bipolari l'incidenza di questo disturbo dell'umore è più alta rispetto al resto della popolazione e non avrei nessuna intenzione di far parte di quella percentuale. Ma non posso farci niente. E' come un tumore. Tu puoi non fumare per tutta la vita, stare lontano dai gas di scarico delle auto e dai petrolchimici e poi ritrovarti a quarant'anni con il cancro ai polmoni, perchè? Genetica. Perchè? Sfortuna. L'unico modo per combattere una malattia è curarla. Quindi accetterò il mio bipolarismo, se bipolarismo diventerà. E accetterò i farmaci.
Pubblicato da Amunia alle 10:41 17 commenti
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Cambio di stagione
lunedì 10 marzo 2008Arriva il cambio di stagione.
Tornano gli sbalzi d'umore. Si sente depressa, quindi prende gli antidepressivi. E ovviamente la cura la fa di testa sua.
Le arrabbiature sono di nuovo eccessive, e le parole acide e cattive.
Spero con tutta me stessa che non stia per accadere di nuovo.
Ma non ci credo nemmeno io.
Pubblicato da Amunia alle 18:30 3 commenti
Etichette: Fase ascendente
Tranquillità.
giovedì 21 febbraio 2008Il difficile, nei periodi tranquilli, è ricordarsi che sono solo dei periodi e in quanto tali un bel giorno finiscono (il giorno in verità non è affatto bello di solito). Quindi noi figli di bipolari dobbiamo, in questi periodi, raccogliere tutte le forze, fare e fare, ristabilire rapporti, dare esami, vivere, lavorare...tutte quelle cose che nei periodi di crisi maniacali o depressive non riusciamo proprio a fare, perché ci annulliamo nella malattia dei nostri genitori. E così passano poi i giorni, e poi passano i mesi e gli anni. E ci troviamo a doverci rimproverare e a rimproverare silenziosamente il nostro genitore.
Devo ricrdarmi di approfittare di questo, nuovo, periodo di calma e relativa normalità.
Pubblicato da Amunia alle 18:21 1 commenti
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Dopo la tempesta non è ancora sereno
mercoledì 16 gennaio 2008La crisi maniacale di mia madre è quasi passata (sta virando, dice un mio amico, futuro psicologo).
Adesso di rabbia in lei ce n’è abbastanza poca, ma non riesce a sentirsi non infelice, non distrutta dalla vita. Non riesce a dormire la notte e un sacco di cose da mangiare le danno un brutto sapore in bocca a causa di un effetto collaterale del litio. Fra due giorni andrà dallo psichiatra, speriamo che le cambi la cura.
Intanto io vado sempre più giù, sto prendendo un ansiolitico, perché ho sempre mal di pancia per i nervi, mi sento sempre molto triste e anche sorridere alla gente che incontro diventa difficile. Vorrei superare questo momento, ma è terribilmente faticoso. Oltretutto devo studiare, ma la malattia di mia madre mi toglie le forze…se solo cambiasse qualcosa.
Pubblicato da Amunia alle 12:20 1 commenti
Etichette: Fase depressiva
Primo post, primo passo. Mi presento.
domenica 6 gennaio 2008La mia idea è di creare uno scambio di informazioni, una rete di consulenza che abbia poco di clinico.
Gli psicoterapeuti sanno bene da qualche anno di cosa si parla quando si parla di disturbo bipolare, sanno (forse) cosa aspettarsi, come curare (o come tentare di curare) il disturbo.
E’ da quando a mia madre è venutoil sospetto di essere bipolare che giro per il web per capire di cosa si tratta. E’ passato circa un anno, mia madre da allora ha avuto due crisi maniacali, e nel mezzo si curava un po’ come le parva più giusto, stava quasi bene comunque. L’ultima è passata appena due giorni fa e siamo ancora tutti molto provati, lei compresa.
Io qui non vorrei parlare, dicevo, del disturbo bipolare, voglio che si parli di noi figli, di quello che proviamo, di quello che cerchiamo di fare, di quello che temiamo, della nostra paura di diventare bipolari a nostra volta, perché tutti badano al malato, ma a chi gli vive accanto nessuno si rivolge.
Io ho 26 anni, vivo in un piccolo paese in sud Italia, e preferisco mantenere l'anonimato. Mi chiamerò Amunia Bastarda, che mi suona come una pianta medicinale, e mi piace.
Sto finendo l’università e lavoro in un negozio. Ho una sorella, un padre obbittivamente debole interiormente sul quale si riversa quasi tutta la rabbia di mia madre (bipolare) quando è nelle fasi maniacali. Mia madre mi ha dato tutto quello che una figlia può desiderare, è stata la mia migliore amica, anche se è sempre stata piuttosto severa e ogni tanto qualche schiaffone volata anche quando ero piccola. Ma era il suo modo di educare, non aveva nulla di patologico. Mia madre aveva grandi sogni, tutti infranti. Io le voglio bene, nonostante tutto, sto male a vederla in quelle condizioni quando è in fase maniacale, e finisco per pensare cose orribili, finisco per pensare che vorrei morisse, finisco per pensare che potrebbe uccidere, uccidersi. Finisco in un vortice di emozioni terrificanti, paure, panico, angoscia. Non c’è modo di fermarla, non c’è cura che tenga, non c’è un ragionamento che vada bene. Non è più lei, anche se lei dice che è questa quella vera. Ma io non voglio crederci. Non voglio rassegnarmi a crederci. Non voglio rassegnarmi al fatto che per tutta la vita sarà così. Anche perché la mia, di vita, si va lentamente spezzando.
Pubblicato da Amunia alle 12:13 6 commenti
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